Giovanni Palatucci: Anfp Eroe Italiano e Giusto tra le Nazioni

In occasione dell’anniversario della morte di Giovanni Palatucci, l’ultimo questore di Fiume, desideriamo rendere omaggio a un uomo che si è sacrificato per la salvaguardia della dignità umana durante uno dei periodi più bui della storia moderna.

Giovanni Palatucci come Commissario di Polizia, si è distinto per le sue azioni umanitarie durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua dedizione al dovere e il suo impegno incrollabile nei confronti della giustizia lo hanno visto opporsi alle forze dell’odio e della discriminazione, salvando innumerevoli vite dal terrore della deportazione senza ritorno.

Il 13 settembre 1944, Palatucci fu arrestato dalla Gestapo e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì di stenti il 10 febbraio 1945, soltanto 78 giorni dopo le truppe alleate liberarono il campo, restituendo la speranza a coloro che erano sopravvissuti.

Durante il suo incarico a Fiume, Palatucci si avvalse della sua posizione per aiutare e salvare dalla deportazione numerosi ebrei, attestando così la sua profonda umanità e il suo rifiuto di piegarsi di fronte all’iniquità. Queste azioni eroiche hanno portato a un riconoscimento internazionale significativo: nel 1990, in Israele il Commissario è stato onorato con il titolo di “Giusto tra le Nazioni”, uno dei più alti riconoscimenti civili conferiti a coloro che hanno rischiato la vita per salvare gli ebrei durante l’Olocausto.

Inoltre, il Governo Italiano ha conferito a Palatucci la Medaglia d’Oro al Merito Civile, con la seguente motivazione: “si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano”.

Oggi, ricordiamo Giovanni Palatucci non solo per il sacrificio della vita ma anche per il suo messaggio: un singolo individuo, armato di coraggio, può opporsi alle forze dell’ingiustizia e fare una differenza significativa per l’affermazione dei diritti umani e dell’uguaglianza contro ogni forma di discriminazione razziale. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato, quotidianamente, ispirano le loro azioni agli stessi identici principi del Commissario Giovanni Palatucci. Così in una nota, Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, nell’anniversario della morte dell’ultimo Questore di Fiume.

 

Shoah: funzionari polizia, Palatucci eroe italiano

(AGI) – Roma, 10 feb. -“In occasione dell’anniversario della morte di Giovanni Palatucci desideriamo rendere omaggio a un uomo che si è sacrificato per la salvaguardia della dignità umana durante uno dei periodi più bui della storia moderna”. Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, ricorda l’anniversario della morte dell’ultimo questore di Fiume.
Giovanni Palatucci come commissario di Polizia, si è distinto per le sue azioni umanitarie durante la seconda guerra mondiale – scrive Letizia – La sua dedizione al dovere e il suo impegno incrollabile nei confronti della giustizia lo hanno visto opporsi alle forze dell’odio e della discriminazione, salvando innumerevoli vite dal terrore della deportazione senza ritorno.
Il 13 settembre 1944, Palatucci fu arrestato dalla Gestapo e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì di stenti il 10 febbraio 1945, soltanto 78 giorni dopo le truppe alleate liberarono il campo, restituendo la speranza a coloro che erano sopravvissuti.
Durante il suo incarico a Fiume, Palatucci si avvalse della sua posizione per aiutare e salvare dalla deportazione numerosi ebrei, attestando così la sua profonda umanità e il suo rifiuto di piegarsi di fronte all’iniquità”. (AGI)

(AGI)- Roma, 10 feb. –
“Queste azioni eroiche – prosegue il segretario dell’Anfp – hanno portato a un riconoscimento internazionale significativo: nel 1990, in Israele il commissario è stato onorato con il titolo di ‘Giusto tra le Nazioni’, uno dei più alti riconoscimenti civili conferiti a coloro che hanno rischiato la vita per salvare gli ebrei durante l’Olocausto. Inoltre, il governo italiano ha conferito a Palatucci la medaglia d’oro al merito vmcivile, con la seguente motivazione: ‘si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano’. Oggi – conclude – ricordiamo Giovanni Palatucci non solo per il sacrificio della vita ma anche per il suo messaggio: un singolo individuo, armato di coraggio, può opporsi alle forze dell’ingiustizia e fare una differenza significativa per l’affermazione dei diritti umani e dell’uguaglianza contro ogni forma di discriminazione razziale. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato, quotidianamente, ispirano le loro azioni agli stessi identici principi del commissario Giovanni Palatucci”. (AGI)