L’Associazione Funzionari di Polizia “si stringe nel ricordo delle vittime di un’ideologia delirante e s’impegna non soltanto a non dimenticare, ma a fare testimonianza, quella silenziosa e quotidiana che caratterizza le donne e gli uomini della Polizia di Stato, da sempre volti a prevenire e contrastare ogni germe di discriminazione e intolleranza”. Così in una nota il segretario, Enzo Letizia, in occasione della giornata della memoria.
“Durante quegli anni terribili i Funzionari di Polizia pagarono anche con la loro vita, il loro impegno per difendere civili inermi dalla deportazione. Perciò – spiega – abbiamo apprezzato che ieri sono state poste di fronte all’ingresso della Questura di Rieti, due pietre d’inciampo. Una intitolata alla memoria del commissario di Pubblica Sicurezza Filippo Palieri, Medaglia d’oro al Merito civile, che da capo di Gabinetto della questura di Rieti salvò la vita di circa 300 artigiani reatini, nascondendo i loro nominativi allo scopo di evitargli la deportazione nei campi di lavoro in Germania. L’altra dedicata al commissario Salvatore Poti, anche lui in servizio alla questura di Rieti, che da fervente antinazista avvisò numerosi cittadini dell’imminente arresto nazista, consentendogli la fuga, salvandoli così da morte certa”.
“I due commissari, accusati dai nazisti di mancato collaborazionismo, – ricorda Letizia – furono deportati nel lager di Wietzendorf, dove Palieri, il 13 aprile 1945, morì a causa degli stenti e delle torture subite, mentre Poti dovette attendere la fine dell’egemonia nazista in Germania, prima di essere liberato”.
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Giorno Memoria: funzionari Ps, memoria e’ vaccino contro abisso (ANSA) – ROMA, 27 GEN – “L’associazione dei funzionari di polizia si stringe nel ricordo delle vittime “di un’ideologia delirante e s’impegna non soltanto a non dimenticare, ma a fare testimonianza, quella silenziosa e quotidiana che caratterizza le donne e gli uomini della Polizia di Stato, da sempre volti a prevenire e contrastare ogni germe di discriminazione e intolleranza”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia, segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia, in occasione della giornata della memoria.
“Durante quegli anni terribili – prosegue Letizia – alcuni funzionari di polizia pagarono anche con la loro vita il loro impegno per difendere civili inermi dalla deportazione. Percio’ abbiamo apprezzato che ieri sono state poste di fronte all’ingresso della questura di Rieti, due pietre d’inciampo. Una intitolata alla memoria del commissario di pubblica sicurezza Filippo Palieri, medaglia d’oro al merito civile, che da capo di gabinetto della questura di Rieti salvo’ la vita di circa 300 artigiani reatini, nascondendo i loro nominativi allo scopo di evitargli la deportazione nei campi di lavoro in Germania.
L’altra dedicata al commissario Salvatore Poti, anche lui in servizio alla questura di Rieti, che da fervente antinazista avviso’ numerosi cittadini dell’imminente arresto nazista, consentendogli la fuga, salvandoli cosi’ da morte certa”. I due commissari, accusati dai nazisti di mancato collaborazionismo, furono deportati nel lager di Wietzendorf, dove Palieri, il 13 aprile 1945, mori’ a causa degli stenti e delle torture subite, mentre Poti dovette attendere la fine dell’egemonia nazista in Germania prima di essere liberato. (ANSA).
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Shoah: funzionari polizia, memoria vaccino contro l’abisso (AGI) – Roma, 27 gen. – L’Associazione nazionale funzionari di polizia “si stringe nel ricordo delle vittime di un’ideologia delirante e s’impegna non soltanto a non dimenticare, ma a fare testimonianza, quella silenziosa e quotidiana che caratterizza le donne e gli uomini della Polizia di Stato, da sempre volti a prevenire e contrastare ogni germe di discriminazione e intolleranza”. A sottolinearlo e’ Enzo Letizia, segretario dell’Associazione, nel Giorno della Memoria. “Durante quegli anni terribili – premette Letizia – funzionari di Polizia pagarono anche con la loro vita il loro impegno per difendere civili inermi dalla deportazione. Percio’ abbiamo apprezzato che ieri sono state poste di fronte all’ingresso della questura di Rieti, due pietre d’inciampo. Una intitolata alla memoria del commissario Filippo Palieri, medaglia d’oro al merito civile, che da capo di Gabinetto della questura di Rieti salvo’ la vita di circa 300 artigiani reatini, nascondendo i loro nominativi allo scopo di evitargli la deportazione nei campi di lavoro in Germania. L’altra dedicata al commissario Salvatore Poti, anche lui in servizio alla questura di Rieti, che da fervente antinazista avviso’ numerosi cittadini dell’imminente arresto nazista, consentendogli la fuga, salvandoli cosi’ da morte certa”. “I due commissari – conclude il rappresentante sindacale – , accusati dai nazisti di mancato collaborazionismo, furono deportati nel lager di Wietzendorf, dove Palieri, il 13 aprile 1945, mori’ a causa degli stenti e delle torture subite, mentre Poti dovette attendere la fine dell’egemonia nazista in Germania, prima di essere liberato”. (AGI)
Shoah: funzionari Polizia, coltivare memoria vaccino contro l’abisso (Adnkronos) – Roma, 27 genn. L’Associazione funzionari di Polizia “si stringe nel ricordo delle vittime di un’ideologia delirante e s’impegna non soltanto a non dimenticare, ma a fare testimonianza, quella silenziosa e quotidiana che caratterizza le donne e gli uomini della Polizia di Stato, da sempre volti a prevenire e contrastare ogni germe di discriminazione e intolleranza”. Così in una nota il segretario, Enzo Letizia, in occasione della giornata della memoria.
“Durante quegli anni terribili funzionari di Polizia pagarono anche con la loro vita, il loro impegno per difendere civili inermi dalla deportazione. Perciò – spiega – abbiamo apprezzato che ieri sono state poste di fronte all’ingresso della Questura di Rieti, due pietre d’inciampo. Una intitolata alla memoria del commissario di Pubblica Sicurezza Filippo Palieri, Medaglia d’oro al Merito civile, che da capo di Gabinetto della questura di Rieti salvò la vita di circa 300 artigiani reatini, nascondendo i loro nominativi allo scopo di evitargli la deportazione nei campi di lavoro in Germania. L’altra dedicata al commissario Salvatore Poti, anche lui in servizio alla questura di Rieti, che da fervente antinazista avvisò numerosi cittadini dell’imminente arresto nazista, consentendogli la fuga, salvandoli così da morte certa”.
“I due commissari, accusati dai nazisti di mancato collaborazionismo, – ricorda Letizia – furono deportati nel lager di Wietzendorf, dove Palieri, il 13 aprile 1945, morì a causa degli stenti e delle torture subite, mentre Poti dovette attendere la fine dell’egemonia nazista in Germania, prima di essere liberato”