L’annullamento della sentenza che ha assolto, “perché il fatto non sussiste”, i colleghi che hanno operato nel complesso caso Shalabayeva ci lascia addolorati e profondamente rammaricati.
Al riguardo, siamo fermamente convinti che l’operato dei colleghi in merito a quanto verificatosi, in quei giorni del maggio 2013, sia stato dettato solo dal pieno rispetto delle regole vigenti, partendo da una “red notice” dell’Interpol per la cattura di un latitante e finendo con il procedere ai necessari adempimenti di legge relativi all’espulsione della moglie dello stesso, accompagnata dalla figlia minorenne, in possesso di un passaporto giudicato falso dagli specialisti.
Dopo 10 anni continua la sofferenza dei colleghi a cui va la nostra vicinanza come peraltro va a tutti quei colleghi che vengono coinvolti in vicende giudiziarie da cui subiscono grave danno, specie laddove i loro meriti, sono unanimemente riconosciuti dalla società civile e dalle autorità.
Naturalmente da uomini dello Stato rispettiamo la sentenza e chiediamo rispetto per i colleghi che dovranno affrontare un nuovo appello, perché oggi per la legge sono ancora innocenti.

 

Shalabayeva: Anfp,rammarico per l’annullamento dell’assoluzione Convinti che i colleghi hanno operato nel rispetto delle regole (ANSA) – ROMA, 20 OTT – “L’annullamento della sentenza che ha assolto, ‘perche’ il fatto non sussiste’, i colleghi che hanno operato nel complesso caso Shalabayeva ci lascia addolorati e profondamente rammaricati”. Lo afferma Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia.”Al riguardo – spiega Letizia – siamo fermamente convinti che l’operato dei colleghi in merito a quanto verificatosi, in quei giorni del maggio 2013, sia stato dettato solo dal pieno rispetto delle regole vigenti, partendo da una ‘red notice’ dell’Interpol per la cattura di un latitante e finendo con il procedere ai necessari adempimenti di legge relativi all’espulsione della moglie dello stesso, accompagnata dalla figlia minorenne, in possesso di un passaporto giudicato falso dagli specialisti”.
“Dopo 10 anni – prosegue – continua la sofferenza dei colleghi a cui va la nostra vicinanza come peraltro va a tutti quei colleghi che vengono coinvolti in vicende giudiziarie da cui subiscono grave danno, specie laddove i loro meriti, sono unanimemente riconosciuti dalla societa’ civile e dalle autorita’.
Naturalmente da uomini dello Stato rispettiamo la sentenza e chiediamo rispetto per i colleghi che dovranno affrontare un nuovo appello, perche’ oggi per la legge sono ancora innocenti”.
(ANSA).

CASO SHALABAYEVA: FUNZIONARI POLIZIA, ‘RAMMARICATI DA ANNULLAMENTO SENTENZA DI ASSOLUZIONE’ = Roma, 20 ott. (Adnkronos) – “L’annullamento della sentenza che ha assolto, ‘perche’ il fatto non sussiste’, i colleghi che hanno operato nel complesso caso Shalabayeva ci lascia addolorati e profondamente rammaricati. Al riguardo, siamo fermamente convinti che l’operato dei colleghi in merito a quanto verificatosi, in quei giorni del maggio 2013, sia stato dettato solo dal pieno rispetto delle regole vigenti, partendo da una ‘red notice’ dell’Interpol per la cattura di un latitante e finendo con il procedere ai necessari adempimenti di legge relativi all’espulsione della moglie dello stesso, accompagnata dalla figlia minorenne, in possesso di un passaporto giudicato falso dagli specialisti”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia, Segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
“Dopo 10 anni continua la sofferenza dei colleghi a cui va la nostra vicinanza come peraltro va a tutti quei colleghi che vengono coinvolti in vicende giudiziarie da cui subiscono grave danno, specie laddove i loro meriti, sono unanimemente riconosciuti dalla società civile e dalle autorità. Naturalmente da uomini dello Stato – conclude Letizia – rispettiamo la sentenza e chiediamo rispetto per i colleghi che dovranno affrontare un nuovo appello, perché oggi per la legge sono ancora innocenti”.

Caso Shalabayeva: funzionari polizia, rammarico per annullamento assoluzione. Roma, 20 ott. (LaPresse) – “L’annullamento della sentenza che ha assolto, ‘perche’ il fatto non sussiste’, i colleghi che hanno operato nel complesso caso Shalabayeva ci lascia addolorati e profondamente rammaricati”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia Segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. “Al riguardo, siamo fermamente convinti che l’operato dei colleghi in merito a quanto verificatosi, in quei giorni del maggio 2013, sia stato dettato solo dal pieno rispetto delle regole vigenti, partendo da una ‘red notice’ dell’Interpol per la cattura di un latitante e finendo con il procedere ai necessari adempimenti di legge relativi all’espulsione della moglie dello stesso, accompagnata dalla figlia minorenne, in possesso di un passaporto giudicato falso dagli specialisti. Dopo 10 anni continua la sofferenza dei colleghi a cui va la nostra vicinanza come peraltro va a tutti quei colleghi che vengono coinvolti in vicende giudiziarie da cui subiscono grave danno, specie laddove i loro meriti, sono unanimemente riconosciuti dalla societa’ civile e dalle autorita’. Naturalmente da uomini dello Stato – conclude Letizia – rispettiamo la sentenza e chiediamo rispetto per i colleghi che dovranno affrontare un nuovo appello, perche’ oggi per la legge sono ancora innocenti”.

Shalabayeva: funzionari ps,rammaricati annullamento assoluzione. (AGI) – Roma, 20 ott. – “L’annullamento della sentenza che ha assolto, ‘perche’ il fatto non sussiste’, i colleghi che hanno operato nel complesso caso Shalabayeva ci lascia addolorati e profondamente rammaricati”. Ad affermarlo e’ Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia.
“Al riguardo – spiega in una nota – siamo fermamente convinti che l’operato dei colleghi in merito a quanto verificatosi, in quei giorni del maggio 2013, sia stato dettato solo dal pieno rispetto delle regole vigenti, partendo da una ‘red notice’ dell’Interpol per la cattura di un latitante e finendo con il procedere ai necessari adempimenti di legge relativi all’espulsione della moglie dello stesso, accompagnata dalla figlia minorenne, in possesso di un passaporto giudicato falso dagli specialisti”.
“Dopo 10 anni – conclude Letizia – continua la sofferenza dei colleghi a cui va la nostra vicinanza come peraltro va a tutti quei colleghi che vengono coinvolti in vicende giudiziarie da cui subiscono grave danno, specie laddove i loro meriti sono unanimemente riconosciuti dalla societa’ civile e dalle autorita’. Naturalmente da uomini dello Stato rispettiamo la sentenza e chiediamo rispetto per i colleghi che dovranno affrontare un nuovo appello, perche’ oggi per la legge sono ancora innocenti”. (AGI)