Mafia: Letizia, ricordare vittime e’ rinnovare impegno (ANSA) – PALERMO, 06 AGO – “Trentotto anni fa vennero freddati il vice dirigente della mobile di Palermo, Ninni Cassara’ e l’agente di scorta Roberto Antiochia, da un commando mafioso che sparò oltre 200 colpi di kalashnikov. C’e’ un’immagine che immortala il dolore di sua moglie, seduta sulle scale al fianco al del marito, crivellato di colpi. Cassara’ fu un eccellente investigatore che con il rapporto Michele Greco piu’ 161 pose le basi del primo processo contro la mafia”. Lo dice Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale funzionari di polizia.
“I boss di Cosa nostra – aggiunge- uccidevano tutti coloro che rappresentavano una reale minaccia per la loro esistenza, pochi giorni prima avevano assassinato il dirigente della catturandi di Palermo Beppe Montana. Sempre il 6 agosto di 5 anni prima le cosche uccisero il procuratore capo di Palermo Gaetano Costa.
Cosa Nostra affermava il proprio potere con la violenza delle armi e con il sordo dolore del lutto che esse creavano.
Ricordare gli uomini dello Stato che consapevolmente affrontavano i rischi a cui si esponevano nella lotta contro la mafia e’ la migliore motivazione per essere sempre vigili affinche’ la mafia non rialzi piu’ la testa”. (ANSA)