Abbiamo sempre osservato il consueto adagio secondo il quale le Sentenze dell’Autorità Giudiziaria si rispettano e non si “giudicano”.

D’altra parte, questa Associazione non può esimersi dal manifestare una certa perplessità nell’apprendere che oggi, al termine di un “rimpallo” giudiziario tutto transalpino durato quasi 4 anni e nonostante un pronunciamento favorevole della Corte di Giustizia UE, la Corte d’appello di Lione ha respinto la richiesta italiana di estradare l’antagonista Vincenzo Vecchi condannato in via definitiva a 11 anni e 6 mesi di reclusione per i gravi disordini occorsi in occasione del G8 di Genova del 2001. E, teniamo a precisare, lo facciamo senza timore di essere “rintuzzati” sul più ampio tema di “quel” G8: sul punto, ci limitiamo a ricordare che, per parte nostra, tutte le condotte costituenti reato hanno avuto doverosa censura in sede giudiziaria.

Come sempre, anche oggi non intendiamo entrare nel merito della decisione della Magistratura francese – che, per vero, per consolidata tradizione ultradecennale ha sempre manifestato un particolare garantismo su casi analoghi – ma ci preme esprimere la nostra solidarietà alle Colleghe ed ai Colleghi italiani che hanno svolto con tenacia le indagini che hanno consentito di rintracciare il latitante e che oggi vedono frustrati i loro sforzi di assicurare alla giustizia un estremista che si è reso autore di gravi reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica, accertati con sentenza passata in giudicato.

Auspichiamo, del resto, che l’inarrestabile processo di integrazione europea che ci vede tutti coinvolti favorisca una Cooperazione Giudiziaria più rispettosa delle singole realtà nazionali.

Così in una nota il Segretario Nazionale Enzo Letizia dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia commenta la mancata estradizione dell’antagonista Vincenzo Vecchi.

G8 Anfp: su Vecchi magistratura francese non riconosce lavoro Istituzioni italiane Roma, 24 mar. (Adnkronos) – ”Abbiamo sempre osservato il consueto adagio secondo il quale le sentenze dell’Autorita’ Giudiziaria si rispettano e non si giudicano. D’altra parte, questa associazione non puo’ esimersi dal manifestare una certa perplessita’ nell’apprendere che oggi, al termine di un rimpallo giudiziario tutto transalpino durato quasi 4 anni e nonostante un pronunciamento favorevole della Corte di Giustizia Ue, la Corte d’appello di Lione ha respinto la richiesta italiana di estradare l’antagonista Vincenzo Vecchi condannato in via definitiva a 11 anni e 6 mesi di reclusione per i gravi disordini occorsi in occasione del G8 di Genova del 2001. E, teniamo a precisare, lo facciamo senza timore di essere rintuzzati sul piu’ ampio tema di quel G8: sul punto, ci limitiamo a ricordare che, per parte nostra, tutte le condotte costituenti reato hanno avuto doverosa censura in sede giudiziaria”. Cosi’ in una nota il segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Enzo Letizia, commenta la mancata estradizione dell’antagonista Vincenzo Vecchi.
”Come sempre, anche oggi non intendiamo entrare nel merito della decisione della magistratura francese, che, per vero, per consolidata tradizione ultradecennale ha sempre manifestato un particolare garantismo su casi analoghi, ma ci preme esprimere la nostra solidarieta’ alle colleghe e ai colleghi italiani che hanno svolto con tenacia le indagini che hanno consentito di rintracciare il latitante e che oggi vedono frustrati i loro sforzi di assicurare alla giustizia un estremista che si e’ reso autore di gravi reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica, accertati con sentenza passata in giudicato – conclude – Auspichiamo, del resto, che l’inarrestabile processo di integrazione europea che ci vede tutti coinvolti favorisca una cooperazione giudiziaria piu’ rispettosa delle singole realta’ nazionali”.
(Sod/Adnkronos)