Roma, 7 mag. (Adnkronos) – ”La sentenza di assoluzione per l’assassinio dei nostri colleghi Matteo Demenego e Pierluigi Rotta rappresenta un esito corretto in punta di diritto ma anche dolorosissimo per ognuno e ciascuno di noi. Abbiamo letto nelle parole del procuratore capo e del pubblico ministero la complessita’ e l’imbarazzo di applicare norme che nascondono il vero dramma giuridico del nostro Paese. I nostri morti sono il frutto dell’assoluto , storico ormai , disinteresse del legislatore nell’affrontare il problema della pericolosita’ di soggetti affetti da malattie psichiatriche”. Cosi’ in una nota il portavoce dell’associazione nazionale funzionari di polizia Girolamo Lacquaniti.
”Troviamo vergognoso che la sentenza della Corte Costituzionale nr 22 del 2022 relativa alla dimostrata inadeguatezza delle R.E.M.S. non abbia prodotto ad oggi il minimo dibattito e nessuna iniziativa parlamentare. Probabilmente non sono i malati psichiatrici e non siamo noi , cui resta – la funzione di supplenza ultima alle questioni irrisolte – abbastanza importanti nella sterile logica dell’inseguimento del facile consenso. Migliaia e migliaia di famiglie vivono situazioni disperate che hanno troppo spesso annunciati esiti fatali come la morte della povera Ali’ce Scagni (solo per citare l’ultimo episodio). Vorremmo per i nostri caduti e per tutte le vittime uccise per mano di folli trovare finalmente giustizia e non leggi che non proteggono i nostri concittadini e lasciano a noi strumenti di contrasto inefficaci se non proprio nulli”, conclude Lacquaniti.