Andando controcorrente e rispondendo ai molti esperti di ordine pubblico dell’ultima ora, crediamo sia necessario fare un po’ di chiarezza sulla vicenda del rave party di Viterbo. Lo facciamo sotto un profilo squisitamente tecnico perché l’idea di una resa dello Stato non ci sembra coerente con quella che è una scelta (secondo noi correttissima) di evitare scenari di straordinario rischio. Il terreno privato (non pubblico) oltre ad essere particolarmente vastò è stato occupato da decine di tir e vede la presenza di migliaia di persone, in più è presente vegetazione secca, facilmente infiammabile.
In uno scenario di questo tipo l’intervento prevederebbe un uso della forza che dovrebbe tenere conto dei rischi connessi al movimento di mezzi pesanti tra la folla. In più l’uso dei lacrimogeni rischia d’innescare incendi con esiti drammatici.
Chi oggi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti, sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilità di avere feriti gravi o eventi letali è una concreta probabilità . Per questo, il nostro giudizio sull’operato del Questore è assolutamente positivo e gli rivolgiamo la nostra solidarietà e vicinanza.
Siamo consapevoli che le immagini di Viterbo appaiono uno schiaffo alla situazione che viviamo tutti, ma, sotto il profilo tecnico operativo è giusto sottolineare che altre soluzioni contengono concreti rischi di danni molto peggiori. Inoltre, l’azione di persuasione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza ha portato, ad oggi, all’allontanamento dall’area di circa 1.500 soggetti.

RAVE PARTY, FUNZIONARI POLIZIA: PROVA DI FORZA RISCHIA ESITI TRAGICI   (9Colonne) Roma, 18 ago – “Andando controcorrente e rispondendo ai molti esperti di ordine pubblico dell’ultima ora, crediamo sia necessario fare un po’ di chiarezza sulla vicenda del rave party di Viterbo. Lo facciamo sotto un profilo squisitamente tecnico perche’ l’idea di una resa dello Stato non ci sembra coerente con quella che e’ una scelta (secondo noi correttissima) di evitare scenari di straordinario rischio. “Il terreno privato (non pubblico) oltre ad essere particolarmente vasto’ e’ stato occupato da decine di tir e vede la presenza di migliaia di persone, in piu’ e’ presente vegetazione secca, facilmente infiammabile. In uno scenario di questo tipo l’intervento prevederebbe un uso della forza che dovrebbe tenere conto dei rischi connessi al movimento di mezzi pesanti tra la folla. In piu’ l’uso dei lacrimogeni rischia d’innescare incendi con esiti drammatici”. Cosi’ in una nota il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionato di Polizia, Girolamo Lacquaniti. “Chi oggi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti, sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilita’ di avere feriti gravi o eventi letali e’ una concreta probabilita’. Per questo, il nostro giudizio sull’operato del Questore e’ assolutamente positivo e gli rivolgiamo la nostra solidarieta’ e vicinanza. Siamo consapevoli che le immagini di Viterbo appaiono uno schiaffo alla situazione che viviamo tutti, ma, sotto il profilo tecnico operativo e’ giusto sottolineare che altre soluzioni contengono concreti rischi di danni molto peggiori. Inoltre, l’azione di persuasione dell’Autorita’ di Pubblica Sicurezza ha portato, ad oggi, all’allontanamento dall’area di circa 1.500 soggetti”.

Rave party Viterbese: funzionari polizia, no a prove di forza 14:10 (AGI) – Roma, 18 ago. – “Andando controcorrente e rispondendo ai molti esperti di ordine pubblico dell’ultima ora, crediamo sia necessario fare un po’ di chiarezza sulla vicenda del rave party di Viterbo. Lo facciamo sotto un profilo squisitamente tecnico perché l’idea di una resa dello Stato non ci sembra coerente con quella che è una scelta (secondo noi correttissima) di evitare scenari di straordinario rischio”. Ad affermarlo è il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Girolamo Lacquaniti.     “Il terreno privato (non pubblico) oltre ad essere particolarmente vastò è stato occupato da decine di tir e vede la presenza di migliaia di persone, in più è presente vegetazione secca, facilmente infiammabile – spiega Lacquaniti – In uno scenario di questo tipo l’intervento prevederebbe un uso della forza che dovrebbe tenere conto dei rischi connessi al movimento di mezzi pesanti tra la folla. In più l’uso dei lacrimogeni rischia d’innescare incendi con esiti  drammatici”.     “Chi oggi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti – continua il portavoce dell’Associazione – sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilità di avere  feriti gravi o eventi letali è una concreta probabilità. Per questo, il nostro giudizio sull’operato del questore è assolutamente positivo e gli rivolgiamo la nostra solidarietà e vicinanza. Siamo consapevoli che le immagini di Viterbo appaiono uno schiaffo alla situazione che viviamo tutti, ma sotto il profilo tecnico operativo è giusto sottolineare che altre soluzioni contengono concreti rischi di danni molto peggiori. Inoltre, l’azione di persuasione dell’autorità di pubblica sicurezza ha portato, ad oggi, all’allontanamento dall’area di circa 1.500 soggetti”. (AGI)    

Rave: Funzionari polizia, rischi gravi con interventi coatti
‘Tir tra la folla e pericolo incendi. 1.500 allontanati da area’

(ANSA) – ROMA, 18 AGO – “”Chi oggi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti” sul rave party del viterbese “sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilità di avere feriti gravi o eventi letali è una concreta probabilità. Per questo, il nostro giudizio sull’operato del questore è assolutamente positivo e gli rivolgiamo la nostra solidarietà e vicinanza”. Così il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia, Girolamo Lacquaniti. “Siamo consapevoli – spiega Lacquaniti – che le immagini di Viterbo appaiono uno schiaffo alla situazione che viviamo tutti, ma, sotto il profilo tecnico operativo è giusto sottolineare che altre soluzioni contengono concreti rischi di danni molto peggiori”. Inoltre, aggiunge, “l’azione di persuasione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza ha portato, ad oggi, all’allontanamento dall’area di circa 1.500 soggetti”. “Il terreno privato (non pubblico) oltre ad essere particolarmente vasto – sottolinea il portavoce dell’Anfp – è stato occupato da decine di tir e vede la presenza di migliaia di persone. In più è presente vegetazione secca, facilmente infiammabile. In uno scenario di questo tipo l’intervento prevederebbe un uso della forza che dovrebbe tenere conto dei rischi connessi al movimento di mezzi pesanti tra la folla. In più l’uso dei lacrimogeni rischia d’innescare incendi con esiti drammatici”. (ANSA).

ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA