Circolo Funzionari di Polizia – Lungotevere Flaminio n. 79 – Roma, 21 luglio 2021 – ore 20.30
MODERA
Francesca FAGNANI – Giornalista
SALUTI
Enzo Marco LETIZIA – Segretario Nazionale A.N.F.P.
Giuseppe TIANI – Segretario Generale S.I.A.P.
Fabio LUCIDI – Preside Facoltà di Medicina e Psicologia Sapienza – Università di Roma
Matteo PIANTEDOSI – Prefetto di Roma
Lamberto GIANNINI – Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
INTERVENTI
Paolo PAGLIARO – Giornalista Direttore Agenzia 9colonne
Anna Maria GIANNINI – Professore Ordinario di Psicologia, Sapienza Università di Roma
Nunzia CIARDI – Direttore Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni
Vittorio RIZZI – Vice Capo della Polizia Direttore Centrale Polizia Criminale
CONCLUSIONI
Franco GABRIELLI – Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica
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Quanto il lavoro delle Forze di Polizia somiglia alle storie che raccontano omicidi e indagini e che appassionano il pubblico di film, libri e serie tv in tutto il mondo?
Quanto contano la preparazione, la scienza il rispetto delle regole, l’umanità, la motivazione e certamente l’intuito per garantire attenzione e giustizia alle vittime?
Che ruolo ha lo psicologo negli ambienti investigativi e della prevenzione?
Vittorio Rizzi investigatore di grande esperienza con un percorso professionale speso nel mondo della sicurezza e Anna Maria Giannini docente universitaria di psicologia e voce autorevole nello studio dei comportamenti umani, ci accompagnano in un viaggio che parte dal sopralluogo, per passare alle scienze forensi, all’esame di crimini più gravi fino ad arrivare ai temi della vittimologia, della nascita della violenza, della comunicazione e del giornalismo investigativo.
Dando voce a professionisti che lavorano quotidianamente perché siano assicurate libertà e sicurezza dei cittadini, in un mondo in cui la minaccia cambia rapidamente e intercettare i segnali di pericolo richiede analisi, studio e conoscenza.
Un libro coinvolgente in cui non si riconosceranno solo gli “addetti ai lavori”.