Oggetto: riorganizzazione di posti funzione di Dirigente Superiore  e Primo Dirigente – La criticità del taglio dell’organico dei posti funzione di Primo Dirigente.

AL DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI

AL SIGNOR COORDINATORE DELLA STRUTTURA
DI MISSIONE PER LA RIORGANIZZAZIONE DELLE ARTICOLAZIONI
PERFIFERICHE DELL’AMMINISTRAZIONE DELLA PUBBLICA SICUREZZA

ROMA

Da un primo esame del decreto del Ministro dell’Interno che individua i posti di funzione da Primo Dirigente e da Dirigente Superiore per i funzionari del ruolo ordinario, nonché per coloro che appartengono sia alla carriera dei funzionari tecnici sia alla carriera dei medici e dei veterinari della Polizia di Stato, nelle articolazioni periferiche e centrali dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, emerge con chiarezza la criticità della riduzione di 51 unità nella dotazione organica per la qualifica di Primo Dirigente.

Non si tratta solo di una questione connessa alla progressione di carriera dei Vice Questori: in realtà essa riguarda la risposta alla richiesta dei cittadini di un’efficiente tutela dei diritti e delle libertà, come dell’ordine e della sicurezza pubblica, che solo una classe dirigente di polizia formata, preparata, motivata e con esperienza può garantire, essendo essa l’espressione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza sul territorio.

Non siamo convinti che la classificazione delle Questure, basata sulla complessità e la criticità dei territori provinciali, attraverso un metodo scientifico e statistico con il quale sono state individuate le variabili relative alla superficie dei centri abitati, alla popolazione residente, ai relativi carichi di lavoro in tema di polizia di prevenzione, di polizia criminale, di polizia amministrativa, di ordine pubblico e immigrazione, adottata, sia per la distribuzione delle risorse umane sia per la riorganizzazione dei posti funzione, possa far fronte in modo esaustivo alle peculiari difficoltà per garantire la sicurezza delle province.

Occorre prendere atto che si sono evidenziate problematiche rilevanti che hanno turbato l’opinione pubblica, anche in territori ritenuti, secondo quegli indicatori, più sicuri. Ci riferiamo, ad esempio, allo stupro e all’assassinio di Pamela Mastropietro avvenuto a Macerata il 30 gennaio 2018, e, al connesso raid razzista del successivo 3 febbraio ad opera di Luca Traini, con il ferimento da arma da fuoco di 6 persone di colore. E, da ultimo, all’investimento e alla morte nel potentino di un giovane durante gli scontri tra tifosi delle squadre di calcio del Rionero e del Melfi, militanti nel campionato minore di eccellenza.

Inoltre è opportuno considerare che il crimine organizzato non è più un fenomeno delle regioni del Sud del Paese poiché, come è dimostrato dalle indagini di Polizia Giudiziaria, esso si è diffuso in tutto il territorio e nessuna provincia può ritenersi esente dalle infiltrazioni mafiose. Né va, altresì, sottovalutato, sotto il profilo della sicurezza, l’attività di rilascio delle licenze di porto d’armi e del controllo dei possessori di armi, come la concessione delle autorizzazioni agli esercizi pubblici e le relative verifiche.

Al riguardo, ad esempio, ci riesce difficile comprendere il declassamento dei posti funzione degli Uffici di Polizia Amministrativa e di Sicurezza di Bolzano e Trento, i quali svolgono, come noto, le proprie funzioni in una provincia autonoma a statuto speciale, e perciò posseggono la titolarità di competenze le cui attribuzioni normalmente sono esercitate dai prefetti nel resto del territorio nazionale.

Per quanto sopra esposto, riteniamo che sia necessaria una riflessione costruttiva, tesa a recuperare i posti funzione da Primo Dirigente, facendo ricorso sia alle varie navette legislative in tema di sicurezza, sia alle prossime leggi di bilancio.

Roma, 18 febbraio 2020

LETTERA CRITICITA’ POSTI DI FUNZIONE 18 FEBBRAIO

ESITO INCONTRO 18 FEBBRAIO