“La morte del tifoso interista è il peggiore esito di una escalation di violenza che ha ripreso già da qualche mese a caratterizzare gli incontri di calcio.”
“Sempre più spesso assistiamo poi a pericolose commistioni tra tifoserie diverse per alleanze estemporanee al fine di regolare conti come nelle peggiori tradizioni criminali. Ci risulta che ieri ci fossero ultras del Nizza così come solo pochi giorni fa frange estreme del tifo atalantino hanno partecipato agli scontri a Roma in occasione dell’incontro Lazio Eintracht Francoforte”.
“Non siamo quindi di fronte ad un episodio isolato ma ad un preciso e coerente piano criminale per riportare gli stadi e le città che ospitano incontri di calcio ad essere ostaggio di criminali che, come hanno dimostrato le numerose indagini del passato, non sono animati da semplici interessi pseudo sportivi ma da interessi economici e di potere da esercitare sotto forme di estorsioni”
“Per questo crediamo che bene abbia fatto il Ministro dell’Interno a convocare tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nell’organizzazione e nella partecipazione agli incontri di calcio perché occorrer agire con tempestività e con il coinvolgimento di tutti.”
“Questo coinvolgimento è ancor più necessario perché l’esperienza del recente passato ha dimostrato che l’errore più grave sarebbe quello di trasformare questa deriva criminale in un problema solo di “Polizia” e di forze dell’ordine.
Occorre invece che le Società di calcio, i club dei tifosi sani siano partecipi di una azione che porti, oltre all’individuazione ed alla punizione dei responsabili di crimini gravissimi, ad espellere ed isolare frange che strumentalizzano il tifo per finalità di criminalità comune.”
Così Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, commenta in una nota la morte avvenuta ieri di un tifoso interista.
Calcio: funzionari polizia, da mesi ripresa escalation violenza =
(AGI) – Roma, 27 dic. – “La morte del tifoso interista e’ il peggiore esito di una escalation di violenza che ha ripreso gia’ da qualche mese a caratterizzare gli incontri di calcio”.
Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, commenta cosi’ gli incidenti avvenuti ieri prima di Inter-Napoli.
“Sempre piu’ spesso assistiamo a pericolose commistioni tra tifoserie diverse per alleanze estemporanee al fine di regolare conti come nelle peggiori tradizioni criminali – ricorda Lacquaniti – Ci risulta che ieri, durante gli scontri tra supporter interisti e napoletani, ci fossero ultras del Nizza cosi’ come solo pochi giorni fa frange estreme del tifo atalantino hanno partecipato agli scontri a Roma in occasione dell’incontro Lazio-Eintracht Francoforte. Non siamo quindi di fronte ad un episodio isolato ma ad un preciso e coerente piano criminale per riportare gli stadi e le citta’ che ospitano incontri di calcio ad essere ostaggio di delinquenti che, come hanno dimostrato le numerose indagini del passato, non sono animati da semplici interessi pseudo sportivi ma da interessi economici e di potere da esercitare sotto forma di ricatti ed estorsioni”.
“Per questo – continua il portavoce dell’associazione – crediamo che bene abbia fatto il ministro dell’Interno a convocare tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nell’organizzazione e nella partecipazione agli incontri di calcio perche’ occorrer agire con tempestivita’ e con il coinvolgimento di tutti. Questo coinvolgimento e’ ancor piu’ necessario perche’ l’esperienza del recente passato ha dimostrato che l’errore piu’ grave sarebbe quello di trasformare questa deriva criminale in un problema solo di polizia. Occorre che le societa’ di calcio, i club dei tifosi sani siano partecipi di una azione che porti, insieme alle forze dell’ordine, non solo ad individuare ed punire i responsabili di crimini gravissimi, ma soprattutto ad espellere ed isolare frange che strumentalizzano il tifo per finalita’ di criminalita’ comune”.
Roma 27 dic. AdnKronos – La morte del tifoso interista e’ il peggiore esito di una escalation di violenza che ha ripreso gia’ da qualche mese a caratterizzare gli incontri di calcio . Cosi’ Girolamo Lacquaniti portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia commenta in una nota la morte avvenuta ieri di un tifoso interista. Sempre piu’ spesso – aggiunge – assistiamo poi a pericolose commistioni tra tifoserie diverse per alleanze estemporanee al fine di regolare conti come nelle peggiori tradizioni criminali. Ci risulta che ieri ci fossero ultras del Nizza cosi’ come solo pochi giorni fa frange estreme del tifo atalantino hanno partecipato agli scontri a Roma in occasione dell’incontro Lazio Eintracht Francoforte . Non siamo quindi di fronte ad un episodio isolato ma ad un preciso e coerente piano criminale per riportare gli stadi e le citta’ che ospitano incontri di calcio ad essere ostaggio di criminali che come hanno dimostrato le numerose indagini del passato non sono animati da semplici interessi pseudo sportivi ma da interessi economici e di potere da esercitare sotto forme di estorsioni continua Lacquaniti. Per questo crediamo che bene abbia fatto il ministro dell’Interno a convocare tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nell’organizzazione e nella partecipazione agli incontri di calcio perche’ occorre agire con tempestivita’ e con il coinvolgimento di tutti sottolinea il portavoce di Anfp.
Tifoso morto: Anfp, peggior esito di escalation violenza
(ANSA) – ROMA, 27 DIC – “La morte del tifoso interista e’ il peggiore esito di una escalation di violenza che ha ripreso gia’ da qualche mese a caratterizzare gli incontri di calcio.” E’ quanto afferma il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Girolamo Lacquaniti dopo quanto successo ieri sera a Milano prima di Inter-Napoli.
“Sempre piu’ spesso assistiamo a pericolose commistioni tra tifoserie diverse per alleanze estemporanee al fine di regolare conti come nelle peggiori tradizioni criminali – aggiunge Lacquaniti – Non siamo quindi di fronte ad un episodio isolato ma ad un preciso e coerente piano criminale per riportare gli stadi e le citta’ che ospitano incontri di calcio ad essere ostaggio di criminali che, come hanno dimostrato le numerose indagini del passato, non sono animati da semplici interessi pseudo sportivi ma da interessi economici e di potere da esercitare sotto forme di estorsioni”.
Secondo l’Anfp, dunque, “bene ha fatto il ministro dell’Interno a convocare tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nell’organizzazione e nella partecipazione agli incontri di calcio, perche’ occorrer agire con tempestivita’ e con il coinvolgimento di tutti”. “L’errore piu’ grave – conclude Lacquaniti – sarebbe quello di trasformare questa deriva criminale in un problema solo di polizia e di forze dell’ordine.
Occorre invece che le Societa’ di calcio, i club dei tifosi sani siano partecipi di una azione che porti, oltre all’individuazione ed alla punizione dei responsabili di crimini gravissimi, ad espellere ed isolare frange che strumentalizzano il tifo per finalita’ di criminalita’ comune”.