“L’Associazione Funzionari di Polizia esprime soddisfazione per l’introduzione, seppur ancora in via sperimentale, delle pistole taser per le forze dell’ordine.”
“A quanti esprimono preoccupazione riteniamo dover rispondere attraverso dati di fatto:
Primo: il taser è considerato nelle linee guida un’arma a tutti gli effetti ed il suo utilizzo è quindi previsto solo in casi di assoluta necessità;
secondo: abbiamo sollecitato l’avvio della fase sperimentale all’indomani della tragedia di genova dove un operatore di Polizia ha dovuto far uso della pistola in dotazione per salvare la vita ad un collega aggredito da una persona in stato di grave alterazione ed armata di coltello proprio perché convinti che uno strumento diverso come il taser avrebbe consentito un esito diverso;
terzo: i casi di aggressioni violente e con armi improprie a poliziotti e cittadini da parte di soggetti violenti e/o colti da raptus è in continuo aumento e sempre di più hanno costretto gli appartenenti alle forze di polizia ad usare le armi (ricordiamo solo per esempio quanto avvenuto nella stazione ferroviaria di Torino).
Ciò premesso ci sentiamo di affermare che certamente una pistola come quella che le forze dell’ordine hanno in dotazione ha una maggiore lesività rispetto ad un taser.
Il taser non rappresenta certamente uno strumento da utilizzare a fronte di ogni resistenza ma una alternativa all’arma da fuoco. Il che vuol dire più sicurezza per tutti, anche perché sono evidenti i rischi di un colpo di pistola in contesti affollati.
Da ultimo a chi invoca un allargamento delle categorie vulnerabili (posto che già sono inserite le donne in gravidanza e le persone con difficoltà motorie) è evidente che la vulnerabilità del soggetto deve poter essere immediatamente e chiaramente percepibile dall’operatore di polizia.”
“Insomma, siamo convinti che questa nuova dotazione dovrebbe essere accolta con favore da tutti, perché la sua vera filosofia è quella di salvaguardare ancora di più la vita di tutti (anche di chi aggredisce) e non il contrario.” E’ quanto afferma il Segretario Nazionale dell’Anfp Enzo Marco Letizia.

Sicurezza: Funzionari Polizia, taser sarà usato solo in caso di necessità
Dopo ‘preoccupazione’ Amnesty, più sicurezza per tutti con un’alternativa all’arma da fuoco – Roma, 4 set. (AdnKronos) – L’Associazione Funzionari di Polizia esprime “soddisfazione per l’introduzione, seppur ancora in via sperimentale, delle pistole taser per le forze dell’ordine” e a chi, come Amnesty, ha espresso ‘preoccupazione’ per la nuova misura in vigore da domani, il segretario nazionale dell’Anfp Enzo Marco Letizia replica: “Il taser è considerato nelle linee guida un’arma a tutti gli effetti ed il suo utilizzo è quindi previsto solo in casi di assoluta necessità. Abbiamo sollecitato -dice Letizia all’AdnKronos- l’avvio della fase sperimentale all’indomani della tragedia di Genova, dove un operatore di Polizia ha dovuto far uso della pistola in dotazione per salvare la vita ad un collega aggredito da una persona in stato di grave alterazione ed armata di coltello, proprio perché convinti che uno strumento diverso come il taser avrebbe consentito un esito diverso”.
Letizia ricorda poi che “i casi di aggressioni violente e con armi improprie a poliziotti e cittadini da parte di soggetti violenti o colti da raptus è in continuo aumento e sempre di più hanno costretto gli appartenenti alle forze di polizia ad usare le armi (ricordiamo solo per esempio quanto avvenuto nella stazione ferroviaria di Torino)”. Il taser “non rappresenta certamente uno strumento da utilizzare a fronte di ogni resistenza ma una alternativa all’arma da fuoco. Il che vuol dire più sicurezza per tutti, anche perché sono evidenti i rischi di un colpo di pistola in contesti affollati”.
E a chi, come Amnesty Italia, invoca un allargamento delle categorie vulnerabili, il leader dei Funzionari di Polizia ribatte: “Posto che già sono inserite le donne in gravidanza e le persone con difficoltà motorie, è evidente che la vulnerabilità del soggetto deve poter essere immediatamente e chiaramente percepibile dall’operatore di polizia. Insomma, siamo convinti che questa nuova dotazione dovrebbe essere accolta con favore da tutti, perché la sua vera filosofia è quella di salvaguardare ancora di più la vita di tutti (anche di chi aggredisce) e non il contrario”.

SICUREZZA: ‘PREOCCUPAZIONE’ AMNESTY, CHI MONITORERA’ UTILIZZO PISTOLE TASER?
Noury, ‘confine tra arma letale e non letale e’ molto sottile, ampliare l’elenco delle categorie vulnerabili’ Roma, 4 set. (AdnKronos) –  “Il confine tra arma non letale e arma letale e’ molto sottile e facilmente valicabile”. Per questo motivo Amnesty manifesta la propria “preoccupazione” per l’avvio della sperimentazione della pistola taser, da domani in dotazione alle forze dell’ordine di 12 citta’ italiane. “Sono necessarie un’adeguata formazione e una grande attenzione, ci chiediamo come questa sperimentazione verra’ monitorata in questi tre mesi”, dice all’AdnKronos Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.
A giudizio di Amnesty, “e’ opportuno che il ministero della Salute proceda a integrare le linee guida del Viminale, che ci sembrano un po’ carenti per quanto riguarda le categorie vulnerabili. Non esiste un rischio-zero”, aggiunge Noury. Al contrario, le piu’ recenti statistiche fanno registrare, dal 2000 ad oggi, “piu’ di mille morti negli Stati Uniti attribuibili all’utilizzo della pistola elettrica, anche se si tratta di un modello meno evoluto di quello che verra’ utilizzato in Italia”.
Amnesty chiede “che ci sia una maggiore attenzione alle categorie vulnerabili: non solo donne in gravidanza e persone con disabilita’ motorie, come previsto attualmente, ma anche -conclude Noury- cardiopatici, persone con difficolta’ respiratoria permanenti o temporanee, in stato di alterazione per l’effetto di stupefacenti”.