Roma, 9 aprile – Le indagini sul disastro ferroviario verificatosi il 12 luglio 2016 lungo la tratta Andria-Corato, il cui bilancio fu di ben 23 vittime ed oltre 50 feriti, anche gravissimi, segnano oggi un importante risultato con la richiesta di rinvio a giudizio depositata dalla Procura della Repubblica di Trani nei confronti di 18 persone.
Le meticolose, complesse ed articolate attività di indagine svolte dal Nucleo Operativo Incidenti Ferroviari – costituito dal Capo della Polizia sulla scorta dell’esperienza maturata e delle professionalità formatesi specie dopo il tragico indicente di Viareggio – dalla Squadra Mobile di Bari e dal Compartimento di Polizia Ferroviaria, hanno consentito di ricostruire analiticamente la dinamica dell’accaduto e di consolidare un significativo quadro indiziario.
Accertamenti iniziati nelle ore immediatamente successive all’incidente, una brillante cooperazione tra strutture investigative con specificità diverse ed un approccio alle indagini che è possibile definire “di sistema”, già positivamente sperimentato in occasione del disastro di Viareggio e di numerosi infortuni sul lavoro in ambito ferroviario. Ciò ha reso possibile individuare non solo le responsabilità degli addetti ad attività di tipo più strettamente operativo, ma anche le importanti omissioni dei vertici aziendali e degli organi di controllo, che avrebbero dovuto e potuto garantire la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori.
Oltre all’evidente errore umano dei responsabili della gestione del traffico ferroviario in quella disgraziata occasione, infatti, inaccettabili ritardi nell’adeguamento della tratta, anche per aver distolto da quella destinazione i fondi pubblici a suo tempo ottenuti e colpevoli sottovalutazioni di precursori gravissimi – come il disastro ferroviario di Macomer, in cui nel giugno 2007 persero la vita tre persone – sono alla base del terribile incidente accaduto in Puglia.
Il processo e le eventuali condanne non potranno certo restituire i propri cari alle famiglie cui sono stati improvvisamente strappati, in una mattina come tante, ignari del pericolo che stavano per correre e che di lì a poco ne avrebbe travolto le esistenze. Auspichiamo, però, che il corso della giustizia possa almeno garantire la risposta che è loro dovuta e rinsaldare la fiducia nel costante impegno delle Istituzioni che quotidianamente operano a loro tutela e nella capacità dello Stato di accertare e sanzionare le responsabilità.
Roma, 9 aprile 2018
Enzo Marco Letizia
Scontri fra treni: Anfp, Stato tutela famiglie vittime
(ANSA) – BARI, 9 APR – “Auspichiamo che il corso della giustizia possa garantire la risposta che è dovuta” ai familiari delle vittime “e rinsaldare la fiducia nel costante impegno delle istituzioni che quotidianamente operano a loro tutela e nella capacità dello Stato di accertare e sanzionare le responsabilità”. È quanto afferma in una nota il segretario nazionale dell’Associazione Funzionari di Polizia, Enzo Marco Letizia, commentando la notizia della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Trani nei confronti di 18 persone nell’ambito del procedimento penale sul disastro ferroviario sulla tratta Andria-Corato del 12 luglio 2016 che ha causato 23 morti e 51 feriti. Le indagini svolte dal Nucleo Operativo Incidenti Ferroviari, Squadra Mobile e Polizia Ferroviaria hanno consentito di “individuare non solo le responsabilità degli addetti ad attività di tipo più strettamente operativo, – dice ancora il segretario – ma anche le importanti omissioni dei vertici aziendali e degli organi di controllo, che avrebbero dovuto e potuto garantire la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori”. “Oltre all’evidente errore umano dei responsabili della gestione del traffico ferroviario in quella disgraziata occasione, – spiega Letizia – inaccettabili ritardi nell’adeguamento della tratta, anche per aver distolto da quella destinazione i fondi pubblici a suo tempo ottenuti, sono alla base del terribile incidente accaduto in Puglia”. (ANSA).