Roma, 17 maggio – A 45 anni dalla morte, vogliamo ricordare il Commissario Calabresi, assassinato da un commando terroristico sotto casa sua, uno tra i primi a cadere perché credeva nelle istituzioni e nella democrazia di questo Paese.
Tanti sono stati uccisi dopo di lui, l’Italia è stata insanguinata. Ma ha dimostrato di saper reagire all’intimidazione della violenza cieca di chi pensa di nutrire il consenso alle sue ideologie seminando paura e morte.
Il Paese sconfisse allora ogni tipo di terrorismo e siamo certi che possiede gli anticorpi per battere quelli nuovi.Ricordare la figura di Calabresi significa onorare tutti coloro che quotidianamente oggi come allora contrastano chi vuol picconare la nostra democrazia.
Omicidio Calabresi: Anfp, in prima linea in difesa democrazia
(ANSA) – ROMA, 17 MAG – Luigi Calabresi “fu uno tra i primi a cadere perché credeva nelle istituzioni e nella democrazia di questo paese”. Così il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Enzo Letizia ricorda il commissario ucciso 45 anni fa da un commando di Lotta Continua. “Tanti sono stati uccisi dopo di lui, l’Italia è stata insanguinata, ma ha dimostrato di saper reagire all’intimidazione della violenza cieca di chi pensa di nutrire il consenso alle sue ideologie seminando paura e morte. Il Paese – aggiunge Letizia – sconfisse allora ogni tipo di terrorismo e siamo certi che possiede gli anticorpi per battere quelli nuovi”. “Ricordare la figura di Calabresi – conclude – significa onorare tutti coloro che quotidianamente oggi come allora contrastano chi vuol picconare la nostra democrazia”.(ANSA).