626-tremonti_berlusconiRoma, 31 ago. Adnkronos- Salta la norma sulle pensioni che riguarda il calcolo degli anni di universita’ e del servizio militare ai fini dell’anzianita’. La decisione è arrivata dopo un incontro questa mattina al ministero dell’Economia tra il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, quello della Semplificazione, Roberto Calderoli, e i tecnici di via XX settembre sulla manovra. Assente il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Per compensare le risorse che sarebbero arrivate dalla norma sulle pensioni, circa 1,5 mld tra il 2013 e il 2014, i tecnici del Tesoro, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, puntano soprattutto a un rafforzamento dei poteri dei Comuni in materia di lotta all’evasione.
Per il resto si è tornato a parlare di un aumento dell’Iva e del contributo di solidarietà che hanno riaperto il tam-tam di voci di un vertice di maggioranza e di una riunione del consiglio dei ministri per autorizzare la fiducia sul provvedimento. Un’indiscrezione, quest’ultima, smentita da una nota di palazzo Chigi costretto a puntualizzare che la convocazione del cdm di domani è dovuta solo e unicamente a concludere l’iter del decreto legislativo per la semplificazione dei processi civili. Slittato di nuovo il termine per la presentazione, gli emendamenti in commissione Bilancio hanno raggiunto quota-1300. Numero che rafforza i rumors sulla fiducia.
Preoccupato dall’incertezza sui tempi, nel pomeriggio da Palazzo Madama, dove si è svolto un vertice tra governo e maggioranza, è stata fatta filtrare la sollecitazione del presidente Renato Schifani, che ha invitato l’esecutivo e la coalizione di centro destra a presentare “in tempi immediati” le varie proposte emendative.
Sul fronte dell’opposizione, da un lato si canta vittoria ma dall’altro si rinnovano le critiche al governo. La maggioranza è “nel caos”, il Parlamento “prenda in mano la situazione”, dice il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, spiegando che il Pd si rende “disponibile con le sue proposte. Poi, il governo prenda finalmente atto della sua condizione e passi la mano”. Stiamo sfiorando ”la farsa”, gli fa eco Anna Finocchiaro, ma ”rimane comunque scandaloso” quello che sta succedendo. ”C’è da gioire per la cancellazione di una norma ingiusta e incostituzionale come quella sulle pensioni – nota la presidente gruppo del Pd al Senato – ma ora ci troviamo di fronte a una manovra che non esiste”.
Il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, parla di “ennesima brutta figura di una maggioranza ormai allo sbando, con la conseguenza che il buco passa da cinque a sette miliardi, obbligando il governo o all’aumento dell’iva o a un’ulteriore manovra entro la fine dell’anno”.
Il dietrofront sulle pensioni trova il consenso invece del sindacato. ”Il Governo ha accolto la nostra richiesta di stralciare la norma che avrebbe causato un danno al personale che aveva riscattato la laurea ed il servizio militare. Ci attendiamo ora ulteriori modifiche alla manovra nel segno dell’equita’, della giustizia sociale e del taglio ai costi della politica” afferma il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni.