597-alloggiALLOGGI DI SERVIZIO: LA FORMICA E LA CICALA

L’esame congiunto relativo alla bozza di regolamento per la concessione degli alloggi di servizio a titolo gratuito connessi all’incarico, tenutosi presso il Ministero dell’Interno nella mattinata del 27 settembre u.s., ha suscitato il ricordo della nota favola di Esopo.
L’Arma dei Carabinieri in tema di alloggi di servizio è visibilmente l’unica che ha, da sempre, realizzato una politica tesa al benessere del personale, pretendendo che per ottenere un suo presidio, prima degli uffici, fossero realizzati almeno gli alloggi per il Comandante ed il suo vice. E’, altresì, vero che avendo una struttura piramidale monolitica ed auto-referenziale, è riuscita a conquistare notevoli posizioni, pure, interfacciandosi con numerose Istituzioni. Dunque, la formica, oltre al grano raccolto in estate, in inverno, riesce ad attingere ad un’ulteriore riserva. Infatti, laddove per avventura un Comandante dei Carabinieri non dovesse fruire di alloggio in caserma, questi potrebbe fruire delle risorse predisposte in apposito fondo del Ministero dell’Interno che, nel rispetto delle Loro tipologie, consenta il pagamento della locazione esterna.
Al contrario, la Polizia di Stato, storicamente gestita da almeno due differenti tipologie di professionalità, delle quali, proprio quella non interna ha sempre curato gli aspetti economici e logistici e che, con la scusa che “il poliziotto deve stare per strada”, al centro come sul territorio, sovente ha delegato persone assolutamente ignare delle necessità del personale di polizia a tutelare quegli interessi che, invece, per i Carabinieri sono seguiti da Loro stessi.
Finalmente, dopo decenni di assoluto letargo e con tutte le difficoltà sin qui descritte, il Vertice della Polizia sembra interessarsi all’argomento, accorgendosi che, forse, per recuperare almeno le briciole del fondo, è necessario fornirsi di uno strumento normativo interno. Ecco che, in ossequio alle disposizioni vigenti, se ne fornisce una bozza alle OO.SS. che, avanzando le loro legittime istanze, di fatto consentono che la formica possa continuare ad attingere indisturbata, togliendo financo l’ultimo granello alla cicala che resta tale pur essendo incolpevole.
In quel consesso, gli interventi sembravano non considerare appieno che l’utopia non porta da nessuna parte e che tutti i corsi effettuati in Polizia hanno insegnato che pur puntando al massimo risultato, bisogna conseguire gli obbiettivi possibili, partendo dalle concrete risorse. Ed ancora, atteso che le esigenze familiari sono prioritarie per tutto il personale, certamente la famiglia distante inficerà di più le decisioni di chi ha le maggiori responsabilità, contribuendo ad un minore benessere del personale amministrato. Infatti, le statistiche relative alle separazioni ed ai divorzi in Polizia, senza dubbio, vedono una percentuale molto più elevata tra coloro che sono soggetti a frequenti trasferimenti ed hanno elevati doveri decisionali, per cui trascorrono la maggior parte della giornata lontano da casa, ben oltre l’orario stabilito.

A tutti coloro che si ritrovano in queste condizioni l’Amministrazione, coralmente, dovrebbe quantomeno garantire, come per il personale dell’Arma, la vicinanza ai propri cari, cercando di porre in essere quello che nel XVII secolo realizzò a Napoli l’illuminato Vicerè spagnolo don Pedro de Toledo che fece costruire i “quartieri” a ridosso di palazzo Reale per consentire alle guarnigioni di abitare con le proprie famiglie in prossimità del luogo di lavoro.
Roma, 10 ottobre 2011

Il Segretario Regionale Campania
Dott. Pietro Caserta

COMUNICATO LA FORMICA E LA CICALA