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Montecitorio

Dl Carceri, la Camera vota la fiducia Severino: “Non è una resa ai delinquenti”
420 sì, 78 no e 35 astenuti. Idv e Lega confermano il no, via libera da parte di Pd, Pdl e Udc. Pt e Radicali astenuti. Scajola prende le distanze dal suo partito. Il ministro: “Nessuno andrà per strada, ci sarà un magistrato che vaglierà la pericolosità sociale del detenuto e deciderà se fargli scontare il resto della pena ai domiciliari”

ROMA – La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge ‘svuotacarceri’ con 420 sì, 78 no e 35 astenuti. Idv e Lega hanno confermato il no, via libera da parte di Pd, Pdl e Udc. Il ricorso al voto di fiducia era stato annunciato ieri dal governo in Aula: una scelta determinata dai tempi stretti per la conversione, che rischiavano di far scadere il decreto (il termine è il 20 febbraio) e dall’ostruzionismo messo in atto dalla Lega che già da martedì aveva costretto l’aula a una seduta notturna per il gran numero di iscritti a parlare. “Non è una resa ai delinquenti e nemmeno uno scaricabarile – dice dopo il voto il guardasigilli Paola Severino – Aver definito questo decreto ‘svuota carceri’ ha dato l’impressione ai cittadini che con questo provvedimento le carceri saranno svuotate. Nessuno andrà per strada, ci sarà un magistrato che vaglierà la pericolosità sociale del detenuto e deciderà se fargli scontare il resto della pena ai domiciliari”. Questa norma, che estende il tempo dai precedenti 12 mesi a 18, “si calcola che interesserà 3.500 detenuti che dovrebbero lasciare il carcere, solo dopo una decisione del giudice che valuterà la pericolosità sociale”.

Pd. Il partito democratico vota sì alla fiducia sul decreto legge ‘svuotacarceri’. Lo ribadisce in aula alla camera Guido Melis a nome del gruppo. Sul tema del sovraffollamento delle carceri, aggiunge il deputato Pd, “c’è però ancora molto da fare”. Ad esempio, spiega, occorre pensare alla “depenalizzazione” dei reati minori, “modernizzare molte strutture” e forse anche “ricorrere di più anche alla pena alternativa del lavoro socialmente utile”.

Pdl. “Non ho difficoltà a rendere chiaro che votiamo e voteremo questa fiducia ma lo facciamo con il dovuto senso critico” perchè siamo di fronte a un “governo tecnico che comincia ad assumere i ruoli di un governo politico – dice Manlio Contento – Lei signor ministro ha detto che nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero di camminare per le strade italiane noi lo sottoscriviamo ma si deve rendere conto che da questo momento in poi la responsabilità è sua e del suo governo”. Le parole di Contento, però, non piacciano all’area scajoliana del Pdl che le giudica “eccessive e pesanti”. E così per evidenziare ‘la distanza’ da quanto detto da Contento nel suo intervento, lo stesso Scajola si è avvicinato ai banchi del governo per manifestare la sua solidarietà al Guardasigilli.

Idv. Per affrontare il problema del sovraffollamento carcerario “serve una edilizia carceraria migliore, non un condono ogni due anni”. Lo ha detto il leader dell’idv Antonio Di Pietro. Secondo Di Pietro questo provvedimento è in continuità con una politica carceraria “per la quale si fanno condoni ogni due anni, una resa incondizionata dello stato a criminali e delinquenti”.

Udc. “Il gruppo dell’Udc vota a favore del decreto sul sovraffollamento delle carceri”. Lo ha detto il deputato dell’Udc, Lorenzo Ria, annunciando il voto favorevole del suo gruppo alla fiducia sul decreto svuota-carceri. “Si intravede – ha aggiunto Ria – una soluzione sistemica al problema carcere nel decreto del governo. Le forze responsabili, per questo, si impegnano a non ostacolarne il percorso e ci dispiace che ci si debba sempre scontrare con forze che fanno della giustizia e del tema delle carceri terreni di scontro politico. Sappiamo che il decreto non rappresenta che un inizio, ma già rileviamo spunti importanti e interventi che condividiamo”.

Lega. La Lega vota no “a un decreto mendace pure nel nome: si chiama ‘svuotacarceri’, ma il nome corretto dovrebbe essere ‘scaricabarile’, con il sottotitolo ‘vorrei ma non posso'”. Lo ha detto il deputato della Lega, Rodolfo Paolini.”Noi abbiamo votato no, anche perchè tutte le volte che hanno fatto dei provvedimenti del genere, non hanno mai funzionato. Stavolta speriamo che funzioni” commenta Umberto Bossi.

Radicali. “Annuncio la nostra astensione, non dal voto ma nel voto”. Così Rita Bernardini, deputata radicale. “Questo decreto- continua Bernardini- rischia di divenire l’alibi per non fare ciò che è necessario. Noi comunque intendiamo astenerci per non negarvi esplicitamente la fiducia, anche perchè non vogliamo confonderci con lega e idv e le loro motivazioni, che riteniamo ripugnanti”.

I numeri della fiducia. Il governo della fiducia record perde alla Camera 49 voti: tanti sono i voti in meno che l’esecutivo ha incassato rispetto a quella sul Milleproroghe. Colpa dei astenuti, non solo di Pt ma anche del Pdl, e degli assenti soprattutto nel partito di Silvio Berlusconi.
I contenuti del decreto. Tra i punti qualificanti, il ricorso prima ai domiciliari, in seconda istanza alle camere di sicurezza e solo in maniera residuale in carcere, per gli arrestati in flagranza per reati di competenza del giudice monocratico (con l’esclusione di furto in appartamento, scippo, rapina ed estrorsione semplici) ed entro le 48 ore dal fermo, in attesa dell’udienza di convalida; il prolungamento da 12 a 18 mesi del fine pena che si può scontare ai domiciliari, e la chiusura, entro il 31 marzo del 2013, degli ospedali psichiatrici giudiziari.

Funzionari polizia. “Il Ministro Severino ha chiesto e ottenuto la fiducia sul Dl svuota carceri, un provvedimento che non risolve il sovraffollamento se non per un breve periodo come la precedente legge varata con il Ministro Alfano” dichiara Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell’Associazione funzionari di polizia. “Non è necessaria la sibilla Cumana – aggiunge – per prevedere che la prossima legislatura dovrà occuparsi nuovamente della saturazione dei nostri istituti di pena”. Lo svuota carceri, invece, “avrà effetti pericolosi sulla sicurezza reale degli italiani determinando, anche, un aumento della percezione dell’insicurezza senza dare alcuna risposta alla domanda di certezza della pena da parte dei cittadini”

09 febbraio 2012

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