381-pecoraroRoma, 27 giugno 2010 – Condividiamo le preoccupazioni del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, poichè quando si interviene in una materia assai delicata come l’ordine e la sicurezza pubblica l’analisi delle questioni deve essere profonda e guidata da prudenza ed equilibrio, in un confronto pubblico e trasparente come avvenne con la legge n.121 del 1981 che disegnò le architravi della sicurezza unitaria e civile del nostro Paese. Oggi si sente il bisogno di restituire la Commissione Affari interni al Senato ed alla Camera dei deputati, che fu abolita agli inizi degli anni novanta, per ridare al parlamento il luogo ove discutere in modo serio ed approfondito i temi della sicurezza in una visione generale che sappia vedere gli effetti che ogni atto può produrre sugl’interessi primari del popolo italiano.
Occorre prestare la massima attenzione nel ridisegnare competenze e funzioni sull’ordine e la sicurezza pubblica, poichè si va ad incidere direttamente sui principi e le garanzie unitarie dello Stato. Infatti, più i relativi strumenti d’azione si avvicinano ai contesti che alimentano i circuiti politici locali più rischiano di caricarsi di contenuti impropri e pericolosi per il popolo italiano. Oggi è necessario recuperare il senso del limite delle funzioni statali, regionali, provinciali e comunali rispettando quel dovere di collaborazione tra le istituzioni che è nel DNA di prefetti e questori.

Clicca qui – Ansa
Clicca qui  – NewNotizie
Clicca qui –  Rainews24


Roma, 27 giugno 2010 – E’ il momento più delicato della sua carriera da prefetto. Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, in un’intervista al Messaggero si dice “molto preoccupato” per il tentativo che si sta mettendo in atto di “cancellare le prefetture o fondere la figura del prefetto con quella del questore”.  “Per l’Italia – dice – significa tornare indietro di oltre  sessant’anni. Ai tempi del fascismo, quando la questura era una  divisione della prefettura”.  L’operazione parte, secondo Pecoraro, da “maliziosi  emendamenti” nelle Commissioni parlamentari che hanno come  obiettivo “un vero progetto di riordino dello Stato”, motivati  solo apparentemente dalla volontà di ridurre la spesa. Ma  “c’é superficialità e ignoranza – prosegue il prefetto – in  quanto è illegittimo trasferire agli enti locali con legge  ordinaria, competenze prefettizie in materia di sicurezza. E’  necessaria, invece, una legge costituzionale”.  Dietro a questo tentativo ci sono “esponenti di un partito  di governo (che hanno presentato gli emendamenti) ed esponenti  dell’opposizione (che hanno rilasciato anche dichiarazioni) –  denuncia Pecoraro – che cercano accordi sotto banco sui singoli  temi, mettendo in difficoltà il governo”. Nessuna obiezione, da parte del prefetto a “offrire il nostro contributo a un progetto serio di riorganizzazione dello Stato e al taglio degli stipendi” ma “quello che sta avvenendo
sul piano economico è gravissimo, ci stanno umiliando”. (ANSA)