342-3donna_poliziottoSono davvero troppi gli uomini destinati alle scorte, non è più accettabile che pochi potenti o presunti vip siano iperprotetti mentre per il cittadino comune si fa quel che si può.
La Questura della Capitale ha un ufficio scorte con 250 uomini che costano allo Stato tra stipendi, straordinari, missioni ed altre indennità oltre dieci milioni di euro l’anno. In altri termini, al cittadino romano sono stati sottratti 125 equipaggi di volante, 25 per ogni turno, di cui la città di Roma ne ha proprio bisogno per controllare il proprio territorio in modo efficace e reale, soprattutto nei quartieri della periferia dove la paura dei romani, assolutamente giustificata, è maggiore.
Se, poi, sommiamo i poliziotti delle scorte dell’Ispettorato Viminale con quelli della Questura di Roma il numero supera i 500 agenti che raffrontato con l’organico di questure medie che devono assicurare la sicurezza di centinaia di migliaia di cittadini residenti anche nella provincia, risulta evidente che occorre avere il coraggio di tagliarle drasticamente, prendendo coscienza che il terrorismo nostrano è stato battuto con una seria attività degli investigatori dell’antiterrorismo che proprio nella capitale sono delle eccellenze non solo nazionali e, poi, va tenuto nel conto che la criminalità organizzata, oggi sotto scacco, raramente colpisce fuori dal proprio territorio. Infatti, ad esempio, l’Aquila, con tutti i problemi connessi al terremoto dello scorso anno da quelli di ordine pubblico fino al fondato pericolo di infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione, ha un organico effettivo di 265 poliziotti più 45 aggregati per una popolazione di 309.000 unità; la Questura di Vicenza ha 267 uomini per assicurare la sicurezza di 866.000 residenti tra la città e la provincia.

Roma, 28 luglio 2010

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